martedì 12 giugno 2012

sabato 9 giugno 2012

LA SINTESI.

Tingere indica l'azione che consiste nel fare assumere ad un materiale un colore diverso da quello che aveva in origine, immergendolo in un bagno di colore, o anche sovrapponendo uno strato di colore. La tintura implica l'uso di coloranti e sovente di mordenti, che permettono il fissaggio del colore. Esistono diverse tecniche in base al tipo di materiale (lana, seta, cuoio,...) e al suo formato (fiocco, top,...). 
 L'azione del tingere ha origini antichissime, risalenti all'uomo di Cro-Magnon, e si è evoluta nei millenni interessando tutte le più grandi società antiche: gli Egizi, i Fenici, i Romani. Praticata solo con l'uso di coloranti naturali, troverà un punto di svolta con l'invenzione della tintura artificiale (Perkin, 1856) e di nuove macchine (sorte con la Rivoluzione Industriale).

IL CONTESTO (GLOSSARIO).


Il tingere e le sue connessioni con altri campi, a cui può essere riferito:
  • arte (ad esempio, il dripping di Jackson Pollock);
  • bellezza (pensando alla tintura dei capelli, il trucco, gli smalti);
  • colore;
  • moda (tintura di tessuti, pelli,materiali);
  • strategia (ad esempio, le tinture mimetiche).
Jackson Pollock, Convergence, 1952.



lunedì 4 giugno 2012

ABBECEDARIO.


A per ANILINA
B per BLU EGIZIO
C per CTESIA
D per DOLLFUSS
E per ERACLE
F per FIOCCO
G per GUADO
H per HENNE'
I per IMPREGNAZIONE
J per JACMEL
K per KERMES
L per LEPETIT
M per MORDENTE
N per NICHOLSON
O per OFFICINAE PURPURINAE
P per PERKIN
R per RENARD
S per SETA
T per TINO
V per VERGUIN
Y per YUZEN
Z per ZAFFERANO

UN Pò DI NUMERI.

Servono:
  • 12.000 murici per ottenere un paio di grammi di porpora;
  • 10 giorni di bollitura a fuoco lento dei secreti per ottenere la tintura porpora;
  • 100.000 cocciniglie per ricavare 1 Kg di colorante;
  •  70°-90°C per eseguire la mordenzatura;
  • 1 ora di bollitura per fissare il colore sulla lana tinta;
  • 10 litri di acqua, 300 grammi di campeggio, 150 di sommacco, 10 di noce di galla e 100 di solfato di protossido di ferro per realizzare l'incupimento;
  • 100 parti di lana, 26 di allume e 6,25 di tartaro per ottenere il colore nero.
Bastano:
  • 120°C per 1 ora per fare asciugare la seta tinta con il cartamo; una temperatura superiore ai 160°C la fa scolorire rendendola bianca;
  • 150°C per 1 ora e mezza per far asciugare la lana alluminata tinta di viola; a 180°C la lana assume un colore rosso fosco;
  • 40°C per 2 ore per fare degradare la lana tinta con il colore rosso del legno di brasile.

LA COCCINIGLIA.

Nel IV secolo a.C., Ctesia scrive:

"[Vi erano] degli animaletti grandi quanto uno scarabeo, di colore rosso simile al cinabro, che hanno zampe molto lunghe e corpo molle come quello dei vermi. Gli Indiani li riduco in poltiglia e ne ricavano una tintura purpurea per le loro stoffe, le loro tuniche e qualunque altra cosa..."

(tratto da Storia delle macchine di V. Marchis)

La cocciniglia è un colorante ricavato dall'omonimo insetto (Dactylopius coccus costa), che secerne un liquido denso, contenente acido carminico, per proteggersi dai predatori. Il colore è estratto dal carapace degli insetti e viene poi utilizzato per la tintura dei tessuti e come colorante alimentare (E 120). Conosciuta in Oriente (Persia e India) già dall'antichità, quella più pregiata era però quella del Centro America, prodotta dalle civiltà precolombiane.  

IL SAGGIO DI TINTURA.

Dal Nuovo dizionario universale di arti e mestieri, vol.13, ci arriva la definizione di saggio di tintura: una prova che veniva fatta nel passato per distinguere le stoffe tinte con tinture di buona qualità da quelle colorate con tinture scadenti.

LE FONTI.

Numerosi sono gli autori che hanno scritto sull'arte del tingere; eccone alcuni:
  • Ctesia di Cnido, Storia della Persia (Περσικά);
  • Plinio il Vecchio, Naturalis historia;
  • Vitruvio, De architectura;
  • Pier de' Crescenzi, Trattato della Agricoltura di Piero de’ Crescenzi traslato nella favella fiorentina, rivisto dallo Nferigno Accademico della Crusca, ridotto a miglior lezione da Bartolomeo Sorio P.D.O.…, Verona 1851-52;
  • F. Borlandi, Il commercio del guado nel Medioevo, Torino, 1959;
  • P. Guarducci, Tintori e tinture nella Firenze medievale (secc. XIII-XV);
  • F. Brunello, L’arte della tintura nella storia dell’umanità, Vicenza, 1968;
  • M. de Perinat, Tecnologia della confezione tessile, 1997;
  • V. Marchis, Storia delle macchine, 2005;
  • G. Rebora, Un manuale di tintura del Quattrocento, Milano, 1970;

SUL TERRITORIO.

Immagini satellitari dell'Europa di notte.
Universo locale agli infrarossi.

Carta del Clima Terrestre
Carta del clima terrestre.
Carta delle precipitazioni (Europa-Novembre 2010).

Carta termografica dell'Italia.

mercoledì 30 maggio 2012

I TEMPI.

  • Neolotico. Uomo di Cro-Magnon usa tinture corporali; trovati reperti di tessuti tinti;
  • IV millennio a.C. gli Egizi tingono il lino, scoprono i mordenti (allume), inventano il blu;
  • IV millennio a.C. i Babilonesi inventano la tecnica della tintura in fiocco della lana;
  • III millennio a.C. gli Indiani inventano alcuni tipi di tintura (es:batik) per il cotone, scoprono l'indaco;
  • III millennio a.C. in Cina e Giappone si sviluppano tecniche di tintura (ad es: con le alghe);
  • XIX sec. a.C. gli Ebrei tingono in matassa (usando specialmente il kermes);
  • XV sec. a.C. i Fenici inventano la porpora e la diffondono in tutto il Mediterraneo;
  • X sec. a.C. la società precolombiane tingono lana e cotone (soprattutto usando la cocciniglia);
  • II sec a.C. sviluppo delle corporazioni tintorie a Roma;
  • Medioevo. sviluppo dell'arte tintoria in tutta Europa (Firenze, Trani, Taranto, Fiandre);
  • XVIII sec. e Rivoluzione Industriale. invenzione di nuove macchine per la tintura;
  • 1856. scoperta delle tinture artificiali.

SPOT&FILM.


Spot pubblicitari.

Il mondo è una tintura (pubblicità per l'Unicef).
spot pubblicitario della Galbani.

 spot pubblicitario dei pennelli Cinghiale.


I primi film a colori.
  •  Jephtah's daughter è il primo film che usa la tintura delle scene (il rosso per le fiamme, il blu per la notte, il verde per la natura);
  • Annabelle's dance (Thomas Edison-1895) è il primo film proiettato a colori (tinto a mano usando coloranti all'anilina);
  • Joan the woman (1917) e Il fantasma dell'opera (1925) sono i primi film ad usare il processo di tintura Handschiegl;
  • il documentario With our King and Queen trough India (1911) fa uso della mescolanza additiva dei colori (kinemacolor);
  •  The toll of the sea (1922) è il primo film che usa la tecnica del technicolor;
  • Flowers and Trees (1932) è il primo film ad usare il sistema a tre strisce;
I colori al cinema.
  • La spia in nero (1939) di Michael Powell;
  • Verdi dimore (1959) di Mel Ferrer;
  • Profondo Rosso (1975) di Dario Argento;
  • Laguna blu (1980) di Randal Kleiser;
  • Il colore viola (1985) di Steven Spielberg;
  • Tre colori (1994) di Krzysztof Kieslowsky; è una trilogia composta dal Film Blu, il Film Bianco e il Film Rosso.

sabato 26 maggio 2012

PERKIN E IL DECENNIO MAUVE.

La scoperta del color malva da parte di W.H. Perkin nel 1856 fu seguita dal cosiddetto decennio mauve che, a cavallo degli anni '60 dell'Ottocento consacrò i capi color malva (noti come porpore francesi); la regina Vittoria ne sfoggiò uno alla Royal Exhibition del 1862 e il giornale All the Year Round per cui lavorava Dickens elogiò così la nuova scoperta:
La regina Vittoria.

“Quando guardo fuori dalla finestra, l'apoteosi della porpora di Perkin sembra a portata di mano ... mani purpuree salutano da carrozze aperte ... mani purpuree si stringono a vicenda sulle porte delle case ... mani purpuree si minacciano dai lati opposti della via; abiti a strisce porpora affollano i calessi, gremiscono le carrozze di piazza, s'assiepano sui vapori, riempiono le stazioni ferroviarie: tutti volano verso la campagna, come altrettanti uccelli del paradiso porpora”.


Per approfondire.

LA BREVETTABILITA'.

Struttura dell'anilina.
Il fatto di rilasciare un brevetto quando si scopre o inventa qualcosa di nuovo è un tema complesso, che riguarda anche il tema del tingere; il rosso di anilina era già stato scoperto diverso tempo prima, ma solo i fratelli Renard lo brevettarono perchè furono i primi a capirne un possibile impiego nella tintura dei tessuti: l'evoluzione legislativa delle invenzioni.

LE MACCHINE.

La tintura dei tessuti è stata fatta per millenni a mano: è sufficiente infatti immergere i tessuti in un bagno di colore e agitarli in modo che assumano un colore uniforme (spesso aggiungendo i mordenti). Ancora oggi le macchine per la tintoria consistono in apparecchi in grado di "muovere" i tessuti nelle tinture; ne esistono di due tipi: a processo continuo e discontinuo; le più diffuse sono quelle per impregnazione.

TINTURA - 1. Schema di impianto per la t. in continuo del top o tow
 Per la tintura in continuo di  top e tow, ad esempio, abbiamo:
a_ rastrelliera di alimentazione:
b_ foulard (che permette il foulardaggio, cioè il tessuto si impregna di colore passando attraverso dei nastri cilindrici);
c_ vaporizzatore per fissare il colore;
d_ vasche di lavaggio e lisciatura;
e_ essicatoio;
f_ zona di raccolta dei nastri tinti.

giovedì 24 maggio 2012

I BREVETTI.

Risultano esistere più di 140.000 brevetti relativi al tingere; eccone alcuni:

SETTECENTO: Carl Rumpfe (suddito del Regno di Prussia e Germania) brevetta una tintura marrone ottenuta da soda e naftilammina (1783).

OTTOCENTO:
  • Joseph Seyer (dal New Jersey) brevetta delle tinture lavabili per le sete (1827);
  • Grether e Coleman (dal Michigan) brevettano per conto della Dow Chemical Company tinture derivanti dall'azoto (1839);
  • Daniels e Lawrence (da New York) brevettano per conto della National Aniline&Chemical Company tinture derivate da benzantrone e metalli alcalini caustici (1861);
  • Thomas Wolstenholme (dal New Jersey) inventa una macchina per la tintura dei filati (1888).
NOVECENTO:
  • Edward Culmann (da New York) brevetta un metodo per passare dal colore arancione al colore giallo attraverso l'uso di acidi solforici (1903);
  • Camille Dreyfus e Platt (da New York) brevettano una tecnica di tintura per i tessuti contenenti cellulosa (1929);
  • Gilbert,Village e Wootton (dall'Ohio) brevettano un metodo per applicare un processo di tintura di fibre polimeriche a fibre organiche (1955);
  • il tedesco Buch brevetta fibre trattate con tinture solubili in acqua.

DUEMILA:
  •  i giapponesi Koyanagi, Abe, Matsuo e Mitsumori brevettano speciali fibre di politrimetilene tereftalato con caratteristiche specifiche (es: bassissimo coefficiente di attrito-2003);
  • Potrawa e Schulz (Germania) brevettano un sistema per produrre filati fluorescenti (2011).

lunedì 21 maggio 2012

I LUOGHI.

Alcune delle più importanti tintorie e fabbriche tintorie dell'antichità e del presente:
  • opificio del 1200 per tessitura e tintura dei tessuti, Firenze;
  • Etablissements Renard Freres et Franc;
  • Società Lepetit&Dollfuss (1870);
  • Società Simpson, Maule& Nicholson (XVIII sec.), Inghilterra;
  • tintoria fiorentina.
    Stabilimenti di Susa e Garessio (CN) per la tintura di pelli e tessuti;
  • fabbrica di coloranti e mordenti per la tintoria di Giuseppe Candiani, Milano(1856);
  • tintoria ducale (XV secolo) a Cerreto Sannita (Campania);
  • industria svizzera della Thissen,1922;
  • ITT (Industria Tessile Tintoria) a Biella (XX secolo).

sabato 19 maggio 2012

I PROTAGONISTI. LA TINTURA ARTIFICIALE.



Ecco una breve storia della nascita delle tinture artificiali (di pelli e tessuti):
  • 1842: il francese Robert Georges Lepetit scopre il blu di anilina;
  • 1856: l'inglese William Henry Perkin inventa il primo colorante artificiale, la mauveine (colore malva), derivata dall'anilina (ammina primaria);
  • 1858-59: il francese Francoise-Emmanuel Verguin ricava dall'anilina il fucsia;
  • 1859: la fabbrica dei fratelli Renard ottiene il brevetto per il colorante di Verguin, che chiamerà fuchsine e che comincerà ad essere prodotto su larga scala;
  • 1859-60: l'inglese Nicholson trova un metodo più efficace per la produzione di fucsina; poichè il brevetto è francese, l'Inghilterra produce la fucsina chiamandola roseina e, successivamente magenta;
  • 1864: nella fabbrica di colori di anilina di J.G. Dollfuss, Lepetit scopre il verde allo iodio;
  • 1886: Roberto Lepetit, figlio di Robert Georges, usa l'estratto del tannino distillato per la tintura delle pelli;
  • 1897: la BASF (il primo laboratorio di ricerca, fondato da Heinrich Caro, alla fine degli anni '80) e Hoechst inventano l'indaco sintetico;
  • 1910: viene depositato da Lepetit il brevetto per la tintura delle pelli in grigio-verde;
  • fino al 1914: scoperta della maggior parte dei coloranti sintetici artificiali, che durante la Prima Guerra Mondiale sostituiscono totalmente quelli naturali. 
William Henry Perkin, scopritore della malva (primo colorante sintetico).

Per saperne di più. William Perkin scopre la malva.
Per saperne di più.La fucsina e il magenta.
Per saperne di più. L'industria europea dei coloranti sintetici.

IL FUMETTO.

Per le vignette
Per altre vignette.

Tingere le uova di pasqua.

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Tingersi i capelli.

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Tingere i vestiti.

'That sweater would fit you better if you would diet.'  'Okay, what colour should I dye it?'   by Carpenter, Dave

venerdì 18 maggio 2012

I FRANCOBOLLI.


Francobollo rappresentante un tintore. Repubblica del Ciad,1970.
Francobollo del Murex Brandaris, da cui si ricava la porpora. Cipro,1986.
Francobollo rappresentante Charles Plumier (1646-1704), botanico francese,scopritore della fucsia.



sabato 12 maggio 2012

I MORDENTI.



Allume di potassio.

Il mordente è una sostanza usata per fissare le tinte usate sui tessuti, sulle pelli,...Esso consiste solitamente in un ossido organico o un sale (di alluminio, di ferro,...) che, adsorbito dal tessuto, crea un complesso mordente-colorante che permette di fissare il colorante. Così come le prime tinture,anche i mordenti usati nell'antichità erano ricavati dalla natura; i più comuni nel Medioevo erano l'allume (già usato dagli Antichi Egizi, la cenere, la gromma e alcune parti di vegetali come le scorze e le foglie.


lunedì 7 maggio 2012

I TIPI DI TINTURA.

La tintura può essere fatta in diversi momenti della lavorazione dei capi; parleremo così di:
  •  tintura in fiocco se il materiale viene tinto prima della filatura;
  • 
  •  tintura in filo (o di filati) se vengono tinti i fili- disposti su matassa, su rocca o su focaccia (per i fili elasticizzati);
  •  tintura in pasta se la tintura avviene prima dell'estrusione dalla filiera;
  •  tintura in tow se la tintura avviene dopo l'estrusione;
  • 
  • tintura in top se si tinge il semilavorato di lana dopo la pettinatura;
  • tintura di pezze o tessuti, singolarmente prima che il capo venga assemblato;
  • 
  • tintura in capo, quando viene tinto il capo confezionato;
  • tintura a riserva, quando vengono tinte solo alcune parti del capo. Essa viene effettuata con due tecniche distinte:la legatura (Ikat, Plangi, Chinè, Shibori, Tie&dye) e l'impermeabilizzazione (Batik, Yuzen, Serti).
    Impermeabilizzazione di un tessuto batik.
    Vi sono poi diverse tipologie di tintura delle pelli: a spazzola (per pelli pesanti), a spruzzo (per pelli di concia fresca), in barca (per pelli di concia vegetale), al tino (per pelli delicate), al bottale (per pelli al cromo).



LE CORPORAZIONI TINTORIE NELL'ANTICA ROMA.

I Romani iniziarono a tingere i tessuti solo dal V secolo a.C., quando cominciarono a conoscere le altre popolazioni mediterranee; precedentemente facevano uso solo di vesti non tinte, conformemente agli austeri costumi dell'epoca. Nel II secolo a.C. l'arte tintoria era ormai completamente sviluppata; esistevano diverse corporazioni di tintori, in base ai colori che usavano:
  • i Violarii erano i tintori che trattavano il viola. Avevano imparato la ricetta dalle popolazione italiche meridionali (in particolare dai Tarantini) che lo avevano imparato dai Greci, che a loro volta lo avevano imparato dai Fenici. Spesso, oltre ai murici era usato l'oricello, lichene da cui si ricava l'orceina, che dà il colore rosso. La categoria dei Violarii è citata da Plauto nella commedia Aulularia;
  • le Officinae purpurinae, dove si tingevano i capi con la porpora, sempre ottenuta dai murici. Una delle più importanti testimonianze del contatto tra il mondo romano e i popoli mediterranei ci è fornita dal geografo latino Pomponio Mela (I sec. a.C.);
  • i Crocearii trattavano il giallo. Il nome richiama il croco, che è il fiore dello zafferano (citato,tra gli altri da Pascoli, Parini e Montale), una pianta dai cui stigmi si ricava il colore.

LA TINTURA NATURALE.

Si ritiene che la tintura dei tessuti sia cominciata dopo il passaggio dell'uomo dal nomadismo alla sedentarietà (cioè durante il Neolitico,intorno al 4000 a.C.). Le tinture furono, fino al XIX secolo, di origine naturale. I colori potevano essere ricavati da animali, vegetali o minerali. Ecco i più comuni:

ANIMALI
VEGETALI
MINERALI
kermes (kermes vermilio)
zafferano (Crocus sativus)
cartamo (Carthamus tinctorius)
lapislazzuli
cocciniglia (Dactylopius coccus)
ginestra (Ginestra tinctoria)
curcuma (curcuma longa)
azzurrite
murice (Murex brandis)
reseda (Reseda luteola)
noce (Juglans regia)
carbone

robbia (Rubia tinctorum)
guado (Isathis tinctoria)


indaco (Indigofera tinctoria)
hennè (Lawsonia inermis)



E i colori erano dati da:

rosso
robbia, cocciniglia, kermes, murice, melograno
blu
indaco, guado, lapislazzuli, azzurrite
giallo
zafferano, curcuma, ginestra, reseda, cartamo
nero
carbone, noce
verde
camomilla, ortica, edera

martedì 1 maggio 2012

LA TINTA.PUBBLICITA'.

Pubblicità della tintura "Société Française de Teintures Inoffensives pour Cheveux"(poi L'Oreal-1908)

Pubblicità della tintura L'Oreal (1915)
    
zoom
Pubblicità del prodotto schiarente L'Oreal D'Or (1921)

L'Oréal compie 100 anni - foto 4
Pubblicità per L'Oréal Blanc, la tintura per capelli biondo platino (1932)

L'Oréal compie 100 anni - foto 5
Pubblicità della colorazione a ossidazione rapida Imédia (1937)

L'Oréal compie 100 anni - foto 8
Pubblicità dello shampoo colorante Belle Color (1961)

sabato 28 aprile 2012

L'ARTE DEL COLORE. IL NOVECENTO.

ART NOUVEAU. Giuditta I, Gustav Klimt, Osterreichische Galerie Belvedere, Vienna, 1901

FAUVES. Pesci rossi, Henri Matisse, Museo Puskin, Mosca, 1912


ESPRESSIONISMO. Berliner Straßenszene, Ernst Ludwing Kirchner, Brucke-Museum, Berlino, 1913


CUBISMO. Les demoiselles d'Avignon, Pablo Picasso, Museum of Modern Art, New York, 1907


FUTURISMO. Visioni simultanee, Umberto Boccioni, Von der Heydt-Museum, Wuppertal, 1911-12


ASTRATTISMO LIRICO. Giallo,Rosso, Blu, Vasilij Kandinskij, Cntre Georges Pompidou, Parigi, 1925


SURREALISMO. The son of man, René Magritte, collezione privata, 1964


Leda atomica, Salvador Dalì, Fondazione Gala, Barcellona, 1949


METAFISICA. Ettore e Andromaca, Giorgio de Chirico, collezione privata, 1917


ACTION PAINTING. Galaxy, Jackson Pollock, Joslyn Art Museum, Nebraska, 1947

NEOREALISMO SOCIALE. Tetti di Roma, Renato Guttuso, collezione privata, 1942
File:Campbells Soup Cans MOMA.jpg
POP ART. Campbell's Soup Cans, Andy Warhol, Museum of Modern Art, New York, 1962
GRAFFITISMO. Tuttomondo, Keith Haring, chiesa di Sant'Antonio abate, Pisa, 1989